Watamu è una piccola cittadina sulla costa del Kenya, dove km di spiagge la fanno da padrone. Oltre ai numerosi resort c’è anche un buon numero di case private, molte delle quali gestite proprio da italiani, tra cui scegliere per il soggiorno in Kenya.
Ovviamente noi abbiamo optato per una graziosa casa privata, proprio di fronte alla rinomata Isola dell’Amore. Nyumba Ya Afrika è una villa in stile africano, gestita interamente da Erika, una ragazza italiana che da qualche anno ha deciso di stravolgere la sua vita e trasferirsi a Watamu. La casa consta di solo 4 camere, di cui una occupata proprio da Erika e dalla sua bambina, quindi la pace e la tranquillità regnano sovrane in questo piccolo tesoro a pochi metri dalla spiaggia. Il vero punto di forza di questa location è la cuoca Nasi che saprà sempre stupirvi con colazioni, pranzi e cene squisite.
Con il volo della Turkish Airlines siamo atterrati a Mombasa e qui c’era l’autista di Fragola ad attenderci che in circa 2h ci ha portati a destinazione. Il tragitto è lungo ma è un’ottima occasione per attraversare diversi cittadine e vedere numerose scene di vita quotidiana. Fragola è efficiente non solo nell’organizzazione dei safari, ma anche degli spostamenti e delle varie gite che si possono organizzare a Watamu http://www.discoverykenya.com/. Inizialmente Fragola era come un beach boys come tanti altri, ma con il tempo, dedicando passione e costanza al suo lavoro, ha creato una vera e propria agenzia che gode di ottima reputazione.
Il nostro soggiorno è stato un susseguirsi di passeggiate, bagni ed escursioni. Organizzare gli spostamenti da una spiaggia all’altra è semplice, basta infatti chiamare un Bajaj (cioè una motoretta in cui si può stare in 3 compreso l’autista) e farsi portare a destinazione. Oltre alla spiaggia di Watamu meritano sicuramente la spiaggia di Jacaranda (dove si trova la famosa Sardegna 2) e di Garoda. Noi le abbiamo visitate tutte e siamo tornati più di una volta a Jacaranda dove il fenomeno delle maree è ancora più evidente: con l’alzarsi della marea, infatti, i bar sono costretti a ritirare di parecchi metri lettini e ombrelloni per evitare che vengano travolti dalle onde. L’alzarsi e l’abbassarsi della marea crea scenari indescrivibili, al punto che sembra di essere in posti completamente diversi e il colore del mare assume svariate sfumature di blu. La bassa marea, invece, fa sì che si creino lingue di sabbia e isolotti circondati da mare cristallino. Sembra di essere sperduti in mezzo al mare perché la spiaggia e i bar si faticano a vedere: si può camminare per km senza mai riuscire ad immergersi completamente, fatte salve alcune piscine naturali. Lo spettacolo è davvero indescrivibile e camminando potrete vedere stelle marine colorate, ricci e coralli di ogni genere. Godetevi lo spettacolo da soli e non fatevi “fregare” dai beach boys che vi porteranno in luoghi già prestabiliti in cui magicamente troverete decine di stelle marine e pesci palla. Qui i beach boys sono particolarmente insistenti. Noi avevamo già vissuto la stessa esperienza a Zanzibar, anche se forse in modo più limitato, quindi eravamo già preparati e abbiamo saputo evitarli. Hanno il mirino per i nuovi arrivati e verrete quindi circondati non appena farete i primi passi in spiaggia; mettete subito in chiaro che non siete interessati o inventate che siete già stati in Kenya così eviterete ulteriori disturbi e potrete anche godervi alcune interessanti conversazioni con loro.
Tra le varie escursioni che si possono fare noi abbiamo fatto il Safari Blu che a nostro avviso merita perché si passa per il Parco Marino di Watamu che è costeggiato da distese di mangrovie in mezzo ad un mare invitante dal colore verde acqua. Qui infatti ci siamo fermati a fare il bagno ed è stata un’esperienza bellissima, completamente immersi nella natura, tra il colore marrone e verdone delle mangrovie e il colore indimenticabile del mare.
Dopo la sosta per il bagno abbiamo proseguito per fare snorkeling ma purtroppo di pesci non se ne sono visti molti. Dicono che il periodo migliore per fare snorkeling sia Dicembre, quindi per questo non siamo stati molto fortunati. O forse noi avevamo delle aspettative troppo grosse dopo lo snorkeling dell’anno scorso alla Isole Perhentian…
Un’altra bella escursione è la visita al Grand Canyon di Marafa (noto anche come Hell’s Kitchen). La strada per arrivarci è lunga, molto lunga… e tortuosa, molto tortuosa. Dopo un primo tratto di strada asfaltata si percorrono solo strade sterrate piene di buche e si attraversano villaggi molto poveri. Lo scopo della gita è vedere il tramonto che rende il canyon di un colore rosso acceso, sicuramente molto suggestivo. Il viaggio di ritorno è ancora più lungo perché lungo la strada sterrata non ci sono luci, si vedono solo piccole lucine di lanterne accese nelle case di fango. Con il calare del sole il buio scende inesorabile e solo il cielo stellato tipico dell’Africa fa un pò di luce. La visita del Canyon dura poco più di un’oretta ma nonostante il tragitto sia lungo crediamo che valga davvero la pena fare questa escursione, sia per vedere questo favoloso sito naturale, sia per rendersi conto di com’è veramente la vita nei villaggi al di fuori delle zone turistiche.
Durante il nostro soggiorno a Watamu abbiamo dedicato un paio di pomeriggi nuvolosi alla visita di alcuni villaggi locali, tra cui Timboni che più che un villaggio è una vera e propria cittadina. Ci siamo fatti accompagnare dal nostro autista di fiducia e abbiamo così regalato i numerosi vestiti che avevamo portato per la gente. Abbiamo preferito andare di persona a donarli; avevamo fatto lo stesso a Zanzibar e ne vale davvero la pena.
Un’altra esperienza da fare è una passeggiata per le vie di Watamu. In realtà la via principale è una sola e troverete diversi negozi e ristoranti (alcuni anche italiani). Potrete passeggiare in tutta tranquillità e se volete vedere qualche negozio più caratteristico potete prendere la prima strada sulla sinistra; vi troverete davanti a diversi negozi di artigianato locale e potrete raggiungere lo Zebra Shop, un ottimo luogo in cui trovare souvenirs a prezzi sicuramente più vantaggiosi rispetto a quelli dei beach boys!
La nostra ultima sera abbiamo deciso di prendere il Bajaj e andare a fare aperitivo al Crab Shack al tramonto, una palafitta di legno costruita in mezzo alle mangrovie. E’ necessario prenotare perché è un’escursione che vendono anche i beach boys, ma noi abbiamo preferito andarci da soli. Per raggiungerla bisogna percorrere una passerella di legno. Se soffrite di aracnofobia non alzate lo sguardo perché vedrete le ragnatele più grandi e articolate che abbiate mai visto…per non parlare dell’innumerevole quantità di ragni che ci abitano. Io ho il terrore dei ragni ma non posso nascondere di essere rimasta letteralmente affascinata, le ragnatele erano ovunque (comunque non intralciavano la passerella) ed erano vere e proprie opere di ingegneria. La specialità di questo posto è il granchio, ma noi ci siamo limitati all’aperitivo.
Per concludere dunque, se volete andare in Kenya scegliete Watamu come base e poi spostatevi liberamente e organizzate quante più escursioni potete, senza però rinunciare al safari che è sicuramente il punto di forza di questo meraviglioso paese. Inoltre, basandoci sulla nostra esperienza, consigliamo davvero di scegliere una villa privata e godersi la propria vacanza nella tranquillità più assoluta, spendendo, tra le altre cose, decisamente meno rispetto ai villaggi.
Stay tuned…the best is yet to come!