Un salto nel futuro a Singapore

Dopo aver lasciato con molto dispiacere le Isole Perhentian, ci dirigiamo verso Singapore, l’ultima tappa della nostra vacanza. Prima di raccontarvi le tappe del nostro viaggio, però, riteniamo importante fornirvi alcune indicazione in merito agli spostamenti. Dall’aeroporto all’hotel consigliamo di affidarsi all’Airport Shuttle Service, cioè un servizio bus di max 9 posti che dall’aeroporto porta direttamente davanti al proprio hotel. Le tariffe sono 9S$ per gli adulti e 6S$ per i bambini (under 12). I biglietti si possono acquistare in biglietteria o alle macchinette che troverete facilmente recandovi verso l’uscita, in alternativa potete sempre chiedere a qualcuno del personale: noterete che le persone sono tutte molto gentili e disponibili. Il consiglio è quello di prenotare direttamente anche il bus per il ritorno, cioè dall’hotel all’aeroporto. Noi abbiamo trovato questo sistema molto efficace e puntuale.

Per quanto concerne gli spostamenti in città, il servizio metro è molto efficiente e grazie al Singapore Tourist Pass è molto facile districarsi tra le varie linee. Il pass per 3 giorni costa 30S$ di cui 10 sono di cauzione e verranno quindi restituiti al momento della riconsegna della card. Il pass può essere acquistato presso i Ticket Office che però non sono presenti in tutte le stazioni metro. Qui di seguito sono elencate quelle che forniscono tale servizio: Ang Mo Kio – Bayfront – Bugis – City Hall – Changi Airport – Chinatown – Farrer Park – HarbourFronte – Jurong East – Kranji – Lavender – Orchard – Raffles Place – Somerset – Tanjong Pagar – Woodlands.

L’aeroporto è immenso, è dotato di 5 terminal e al loro interno si trovano infinità di negozi e numerosi giardini artificiali, che come avremo modo di vedere nel corso del nostro soggiorno, sono una caratteristica della città. Ci sarebbe da perdersi all’interno dell’aeroporto, ma il desiderio di scoprire e vivere la città è decisamente prevalente. Dopo aver preso qualche cartina della città, ci dirigiamo subito a prendere l’Airport Shuttle Service. Arrivati in hotel, rimaniamo ancora una volta sbalorditi dalla bellezza dello stesso. Abbiamo soggiornato al Peninusla Excelsior che si trova proprio di fronte al Marina Bay. La nostra camera era molto spaziosa e caratterizzata da vetrate immense che ci permettevano di godere di una favolosa vista sull’intera città.

Dopo aver sistemato i bagagli, il desiderio di vedere la famosa baia di Singapore ci ha fatto trovare le forze di incamminarci verso il Merlion da dove si gode di una spettacolare visuale sulla città. In lontananza abbiamo potuto vedere il Wonder Full Light and Water Show, assolutamente imperdibile. Questo spettacolo ha luogo dalla domenica al giovedì alle 20 e alle 21 e il venerdì e il sabato anche alle 22.

Dopo aver assistito a questo meraviglioso show, scattiamo qualche foto di rito e ci rechiamo verso la famosa Clarke Quay, nonché una via piena di pub, birrerie e ristoranti. Incamminandovi verso questa zona, noterete dall’altra parte del fiume un edificio dalle finestre tutte colorate. Abbiamo chiesto in giro per sapere cosa fosse ed abbiamo scoperto che si tratta della stazione di polizia. Davvero bella sia di giorno che di notte! Sicuramente incontrerete questo edificio perché si può scorgere da diversi punti della città. A Clarke Quay veniamo attratti da una birra verde e quindi ci fermiamo ad assaporarla in uno dei tanti baretti. In questa occasione notiamo subito che i prezzi non sono quelli di Kuala Lumpur, ed anzi rimaniamo stupiti nel notare che per due birre e due cestini di patatine abbiamo speso 57S$. Ma non importa, siamo rimasti in questa meravigliosa città 3 giorni e mezzo e stando attenti, pur senza farci mancare nulla, siamo riusciti a stare dentro il nostro budget. Terminata la passeggiata rientriamo in hotel per recuperare le forze e poter quindi affrontare la giornata successiva.

Dopo aver fatto colazione nel bar sotto l’hotel (1 cappuccino, 1 spremuta e due brioches 15S$) ci rechiamo alla metro più vicina e acquistiamo il Singapore Tourist Pass. La prima tappa è Little India, dove la cultura indiana incontra le tradizioni della città. Qui sono presenti numerosi negozi di spezie, di fiori, caffetterie, bar e ristoranti tipici. Da non perdere sono il Little India Arcade ed il Templio di Sri Veeramakaliamman. Quest’ultimo è un famoso templio Hindu, uno dei più antichi di Singapore. Ricorda molto quello di Kuala Lumpur, anch’esso molto colorato. Fu costruito dai pionieri indiani che si trasferirono a Singapore e da allora divenne il centro della cultura indiana in città.

Da Little India ci siamo recati verso Arab Street, e ci siamo soffermati a Bugis Street. Qui siamo rimasti letteralmente stupefatti. È un intricato incrocio di vie piene di negozi, uno attaccato all’altro, al punto che non si capisce quando finisce uno e inizia l’altro. Qui si trova di tutto. Abbiamo quasi pensato ironicamente che fossero i magazzini dei siti online in cui si può comprare “la qualunque.

Dopo esserci persi in questo intreccio, siamo andati a visitare Goddes of Merci Temple e Sri-Krishnan Temple. Il primo fu costruito nel 1884, ed è di fondamentale importanza per i cinesi che vivono in città in quanto ritengono che dopo aver pregato dinnanzi la Dea della Misericordia saranno accompagnati dalla buona sorte. Il secondo, invece, che si trova proprio accanto all’altro, è un templio Indu dedicato alla principale divinità di questa religione (Krishnan) che garantisce compassione, amore e tenerezza. La stretta vicinanza tra un templio cinese ed uno indu rende questa via particolarmente frequentata, ed occasionalmente capita che i cinesi vadano a pregare nel templio induista e viceversa.

 

Dopo aver passeggiato per le vie che caratterizzano il quartiere, ci rechiamo verso il centro della zona araba, cioè la Sultan Mosque. Questa fu costruita nel 1824 per il Sultano Hussein Shah che fu il primo sultano di Singapore. Una curiosità riguarda le cupole della moschea: esse sono decorate con vetri di bottiglia che furono donati dai poveri della città per contribuire in qualche modo alla costruzione della stessa. Le visite sono ammesse dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00.

Una via simpatica e particolare del quartiere arabo che sicuramente merita una visita è Haji Lane. Qui ci sono numerosi locali alternativi e colorati con numerosi murales. Consigliamo una passeggiata per queste viette estrose e un gelato all’Hokkaido Ice Cream Puff Singapore.

Terminata la visita del quartiere arabo decidiamo di prendere la metro e di recarci ad Orchard Road per fantasticare un po’ davanti alle vetrine dei brand di lusso di abbigliamento, orologi e gioielli. Questa via è una distesa di centri commerciali e di negozi di ogni genere. Tornando verso l’hotel passiamo ancora per la baia di Singapore e ci godiamo l’atmosfera e le migliaia di luci che costellano la notte in questa città che ci sta lasciando letteralmente a bocca aperta.

Il terzo giorno è il nostro ultimo giorno intero. Ci svegliamo di buon’ora e ci dirigiamo subito verso China Town. Ancora una volta, ci sentiamo catapultati in un altro paese, e questo quartiere cinese è molto più tradizionale ed autentico di quello di Kuala Lumpur. Chinatown è fatta soprattutto di edifici anteguerra che ospitavano i mercanti di seta, artigianato tradizionale e gioielli in oro e giada. Da fare non c’è molto, ma camminare per le viette alla scoperta di questo storico quartiere vi farà assaporare un po’ di Cina a Singapore.

Sicuramente merita una visita il Sri Mariamman Temple, il più antico templio induista di Singapore costruito nel 1827 e dedicato alla dea Mariamman, adorata soprattutto per i suoi poteri di curare le malattie.

Ciò che ci ha stupiti in particolar modo è il Buddah Tooth Relic Temple & museum dove abbiamo trascorso un’ora abbondante alla scoperta della cultura buddista. Si tratta di un edificio nuovo, costruito nel 2007, e particolarmente grande (4 piani). Gli interni del templio sono maestosi, con soffitti alti e decorazioni pregiate ed estremamente puliti e tirati a lucido. All’ultimo piano vi è il giardino delle orchidee dove sono presenti, 1000 statuette di Buddah. L’ingresso è gratuito ed è richiesto un abbigliamento consono.

Terminata la visita al Templio, passeggiamo ancora per le vie di Chinatown prima di dirigerci verso la baia per raggiungere la Singapore Flyer dove abbiamo acquistato un biglietto per le ore 18 (33S$). In attesa dell’orario, facciamo un giro all’interno del Marina Bay e del relativo centro commerciale e ci perdiamo tra i numerosi negozi. Il giro sulla ruota dura circa 30 minuti e sicuramente vale la pena farci un giro perché si ha la possibilità di vedere tutta la città dall’alto a 360°. Bisogna anche essere fortunati a non trovare foschia, ma tutto sommato a noi è andata bene!

Dopo una breve e leggera cena ci dirigiamo, finalmente, verso i Gardens by the bay che sin da subito ci lasciano a bocca aperta. Questi rappresentano una straordinaria opera di modernità, costituiti da pannelli fotovoltaici, collettori solari e condotti di ventilazione che ogni sera regalano uno spettacolo di luci indimenticabile e che raccolgono centinaia e centinaia di persone che assistono allo spettacolo con il naso all’insù.

Purtroppo anche questa giornata sta volgendo al termine, ma essendo il compleanno di Matteo, decidiamo di concederci un cocktail al Ce la Vi, ubicato al 57esimo piano del Marina Bay. Cosa scegliere se non il famoso Singapore Sling? La vista è mozzafiato e vale da sé i 18S$ che abbiamo pagato per il drink. Stanchi ma soddisfatti torniamo in hotel, consapevoli che il giorno successivo sarà l’ultimo di questa indimenticabile vacanza.

La mattina come al solito ci svegliamo presto e dopo aver sistemato le valige e sbrigato le faccende burocratiche per il check out ci concediamo un’abbondante colazione in un bar vicino all’hotel. Non avendo particolarmente fretta, ed avendo già visto tutto quanto ci eravamo prefissati, decidiamo di andare a fare una passeggiata a Orchard Road per poi spostarci sulla baia e quindi a Clarke Quay. Purtroppo l’ora di andare in aeroporto è arrivata e salutiamo Singapore con il magone. Singapore ha più che soddisfatto le nostre aspettative. Si può preferire il lato storico di questa città fatto di templi, mercati e street food, oppure il lato moderno ricco di grattacieli, lussuosi centri commerciali e super ristoranti: è un mix perfetto fatto di ordine, pulizia e soprattutto accoglienza. La speranza è quella di tornarci al più presto, ma abbiamo ancora tanto da vedere e scoprire!

Stay tuned…the best is yet to come!